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I tre tipi di governo per Montesquieu


La legge è un rapporto necessario che deriva dalla natura stessa delle cose. E lo spirito delle leggi è il principio che unifica le norme e le ispira nelle loro disposizioni. Tale principio è da Montesquieu identificato nella giustizia e nell’equità, fondate su quella natura umana che è uguale in tutti e identica sempre. Le leggi non precedono lo stato e la convivenza sociale, ma ne sono una conseguente emanazione. Il cittadino è realmente libero quando la sua volontà è conforme alla legge, cioè quando fa non quel che vuole, ma quel che deve, riuscendo anche a vincere l’influenza esercitata dalle circostanze storiche, economiche e ambientali. A condizione, tuttavia, che la forma di governo adottata si regga sull’equilibrio e sulla distinzione dei tre poteri: legislativo, esecutivo e giudiziario. Perché non può esservi libertà in uno Stato nel quale chi fa le leggi è lo stesso soggetto che le mette in atto e che ne verifica il rispetto. Così come sarebbe impensabile che tutta la popolazione esercitasse il potere legislativo in forma diretta, senza delegarne la funzione ai propri rappresentanti… 

Lo spirito delle leggi è l’opera più importante di Charles de Sécondat, barone di Montesquieu, noto filosofo francese dell’età dell’illuminismo (1689-1755). Un testo fondamentale, non tanto perché è il più riuscito, ma soprattutto perché ha rappresentato la realizzazione di un obiettivo perseguito costantemente per tutta la vita. Non un condensato di teorie astratte, ma una ricerca empirica in cui sono messi a frutto i risultati di un’attenta osservazione delle istituzioni dei paesi europei e di un lungo studio degli usi e dei costumi dei popoli colonizzati d’America, d’Asia e d’Africa. Allo scopo di comprendere l’uomo e le leggi che ne regolano l’esistenza nella comunità umana, individuando i principi su cui si fonda la scienza della società. Montesquieu ha così modo di concepire un trattato a metà via tra politica e filosofia che costituisce un eccellente punto di convergenza tra l’esperienza istituzionale inglese e il razionalismo di scuola illuministica. Tracciando, in tal modo, le coordinate del liberalismo politico moderno e di un pensiero largamente studiato da oltre due secoli. Ma non per questo ancora oggi privo di attualità, a giudicare dal serrato confronto in atto nel nostro Paese tra i vari poteri dello Stato.


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Fondatore, editore e direttore responsabile di JACH - Journal of Art & Heritage. Opera nel settore dell’Art Wealth Management e nello specifico nella valorizzazione delle collezioni e patrimoni familiari. Lunga esperienza nella comunicazione finanziaria e istituzionale che ne fa una delle sue principali specializzazioni. Responsabile di FIRSTArte del quotidiano di Economia e Finanza FIRSTonline. Già docente universitario in Economia dell’Arte. Giornalista, autore di libri e responsabile di collane editoriali dedicate all’arte e mercato. Socia: Mensa e ICOM International Council of Museums Italia. Opera come Consulente accreditato OAM (Organismo Agenti e Mediatori finanziari) in Finanza d'Impresa

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