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Mercato dell’arte: Paolo Scheggi


Paolo scheggi (1940-1971) “Zone riflesse (1963)” Acrilico (jaune)/3 toiles superposées 80 x 80 x 5,5 cm

Prezzo di aggiudicazione: 115.000 € Stima: 100.000 € – 160.000 € Arte Moderna e Contemporanea 30/11/2019Farsetti.

Nato a Firenze nel 1940, morì a Roma nel 1971. Nell’arco di un “lungo” decennio (1958-1971) la ricerca di Paolo Scheggi ha attraversato diversi campi di conoscenza e diverse discipline, dalle arti visive all’architettura alla moda, dalla poesia all’urbanistica e performance teatrali per arrivare a una riflessione concettuale e metafisica.

A Milano dal 1961, intrattiene un vibrante rapporto di collaborazione con Germana Marucelli per la cui riprogettazione degli spazi della sua sartoria, che sarà inaugurata con la sfilata di abiti optical nella primavera del 1965; entra quindi in contatto con nuove ricerche nel capoluogo lombardo, frequentando il gruppo attorno ad Azimuth e i primi esponenti dell’arte programmata, mentre Lucio Fontana, dal 1962, segue con attenzione le sue ricerche. Nel 1964 Carlo Belloli lo ascrive tra i 44 protagonisti della visualità strutturata, nel 1965 viene ascritto da Dorfles tra i membri della Pittura Oggetto, nello stesso anno aderisce al movimento nove tendencije, e tiene contatti internazionali, soprattutto nell’area nord europea, dove espone in più occasioni e partecipa a mostre collettive Zero e Nul.

Fondamentale è anche la direzione architettonica e ambientale che la sua ricerca intraprende dal 1964, collaborando e confrontandosi con Nizzoli Associates (Mendini, Oliveri, Fronzoni), Bruno Munari (Sala Experimental Film, Triennale di Milano nel 1964) e sfociando nell’Intercamera plastica realizzata dalla fine del 1966 e presentato a Milano alla Galleria del Naviglio nel gennaio 1967. Dal 1968 apre la sua indagine verso il teatro e le arti performative, affrontando il superamento dello spazio tradizionale del palcoscenico e della galleria e allargandolo alla città (nota la sua Marcia Funebre o della geometria per Campo Urbano a Como, nel 1969, e la performance Oplà Stick tenutasi a Milano -Galleria del Naviglio, Firenze-Galleria Flori e vie cittadine, Zagreb Student Center Gallery, per nove tendencije 4, 1969).

Negli ultimi due anni è impegnato in una ricerca concettuale culminata nei Sette spazi recursivi autopunitivi (mai realizzati), la seiprofetiperseigeometrie e l’ambiente Ondosa, ancora da indagare nella loro complessità. Presente alla Biennale di Venezia nel 1966, 1972, 1976, 1986, Scheggi espone in alcuni dei maggiori eventi artistici dell’epoca, da Parigi a Buenos Aires da New York ad Amburgo, da Dusseldorf a Zagabria.


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Fondatore, editore e direttore responsabile di JACH - Journal of Art & Heritage. Opera nel settore dell’Art Wealth Management e nello specifico nella valorizzazione delle collezioni e patrimoni familiari. Lunga esperienza nella comunicazione finanziaria e istituzionale che ne fa una delle sue principali specializzazioni. Responsabile di FIRSTArte del quotidiano di Economia e Finanza FIRSTonline. Già docente universitario in Economia dell’Arte. Giornalista, autore di libri e responsabile di collane editoriali dedicate all’arte e mercato. Socia: Mensa e ICOM International Council of Museums Italia. Opera come Consulente accreditato OAM (Organismo Agenti e Mediatori finanziari) in Finanza d'Impresa

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