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I primi fotografi del Sud Africa


Il più celebre fotografo del Sud Africa, David Goldblatt, ha prodotto un’opera senza precedenti, esaminando le condizioni della società all’interno della città di Johannesburg, dove ha vissuto per 70 anni. I due ritratti toccanti furono presi nel 1972 per il suo saggio fotografico su Soweto, una cittadina a ovest della città, creato dal governo per fornire alloggi temporanei separati per i neri che servivano la popolazione bianca di Johannesburg.

Zanele Muholi

Zanele Muholi,Babhekile II, Oslo from Somnyama Ngonyama, 2015. Photographs London. 

Dalla serie in corso Somnyama Ngonyama (“Hail, the Dark Lioness”), Babhekile, liberamente tradotto dalla lingua Zulu, significa “stanno guardando”. Qui l’artista si guarda alle spalle con una piccola borsa da viaggio sopra la testa. La posa, lo sguardo e la scelta del puntello di Muholi alludono ai temi della sorveglianza, dello spazio e del viaggio razzializzati. Girando la telecamera su se stessi, Muholi esplora diversi personaggi e archetipi per confrontarsi con la politica di razza, genere e sessualità. Muholi ha ricevuto nel 2016 uno Chevalier dall’Ordre des Arts et des Lettres e un Infinity Award dall’ICP, e il loro lavoro risiede in istituzioni di spicco come il Guggenheim Museum e il MoMA di New York, il Museum of Fine Arts di Boston e la Tate Modern di Londra, che attualmente sta conducendo il primo importante sondaggio nel Regno Unito dell’attivista visivo.

Pieter Hugo

Pieter HugoThe Hyena Men of Abuja, Lagos, Nigeria from The Hyena and Other Men, 2007.


Pieter Hugo è cresciuto durante l’apartheid in Sud Africa, compiendo 18 anni nel 1994, l’anno in cui l’apartheid legislativo finì e Nelson Mandela salì al potere. Fotografo autodidatta, ha ricevuto la sua prima macchina fotografica, un regalo di suo padre, intorno ai 12 anni e si è rivolto alla fotografia come mezzo per guardare e interrogarsi alle sue condizioni. Dopo aver iniziato la sua carriera nel fotogiornalismo durante il quale ha affinato le sue capacità tecniche, ha presto centrato la sua produzione creativa su progetti personali. Negli ultimi due decenni, Hugo ha continuato ad affrontare le strutture dello storytelling sociale nel suo lavoro, concentrando il suo obiettivo sulla periferia della società non solo nel suo paese natale e in Africa, ma anche negli Stati Uniti, in Cina e, più recentemente, Messico. Il suo lavoro si trova nelle collezioni permanenti di istituzioni di tutto il mondo, tra cui il Metropolitan Museum of Art, il MoMA, il Getty Museum, il Centre Pompidou e il Victoria & Albert Museum.


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Fondatore, editore e direttore responsabile di JACH - Journal of Art & Heritage. Opera nel settore dell’Art Wealth Management e nello specifico nella valorizzazione delle collezioni e patrimoni familiari. Lunga esperienza nella comunicazione finanziaria e istituzionale che ne fa una delle sue principali specializzazioni. Responsabile di FIRSTArte del quotidiano di Economia e Finanza FIRSTonline. Già docente universitario in Economia dell’Arte. Giornalista, autore di libri e responsabile di collane editoriali dedicate all’arte e mercato. Socia: Mensa e ICOM International Council of Museums Italia. Opera come Consulente accreditato OAM (Organismo Agenti e Mediatori finanziari) in Finanza d'Impresa

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