Magic Carpet, il tappeto di oltre 400 mq, che accoglierà i visitatori all’ingresso della fiera veronese, è realizzato in partnership con Aquafil S.p.A. ed ege. Una installazione site-specific e time-specific che offrirà al pubblico, solo per tre giorni, l’occasione di stabilire un contatto diretto con l’opera di uno dei più riconosciuti artisti internazionali. È Peter Halley (New York, 1953) l’artista invitato a realizzare il nuovo Red Carpet di ArtVerona, dal 13 al 15 ottobre 2023.
Red Carpet è diventato uno dei progetti più riconoscibili e identitari di ArtVerona
Si tratta di una monumentale opera d’arte, che prende la forma di un tappeto di oltre 400 metri quadrati, che accoglie i visitatori nella Galleria dei Signori, diventando una piattaforma di incontro e un segno artistico immediatamente riconoscibile. L’opera, dopo essere stata commissionata nel 2021 e 2022 a due importanti artisti italiani come Paola Pivi e Stefano Arienti, vede per la prima volta la partecipazione di un celebre autore internazionale: Peter Halley. La sua partecipazione s’inserisce all’interno di un costante processo di crescita della manifestazione, capace con i suoi progetti di coinvolgere i protagonisti dell’arte contemporanea. Il progetto è realizzato in collaborazione con la Galleria Massimo Minini di Brescia e grazie alla partnership con Aquafil S.p.A .uno dei principali attori in Italia e nel mondo nella produzione di fibre sintetiche da materiale di riciclo, ed ege, produttore di tappeti danese. Ambedue le aziende manifatturiere oltre a collaborare da molti hanno, sono accomunate da percorsi di sostenibilità che le hanno portate ad essere punti di riferimento nel mercato. Magic Carpet, il tappeto disegnato da Peter Halley, è lungo 42 metri, è fatto con ingredienti sostenibili qualit il filo ECONYL®e utilizza una complessa griglia di rettangoli interconnessi per creare un unico arazzo fluente. Ogni elemento rettangolare è riempito da arabeschi curvilinei dal colore intenso, che ricordano il marmo veneziano o i motivi decorativi islamici. Questo linguaggio figurativo deriva da uno dei temi grafici principali di Halley, la Exploding Cell, che ha utilizzato nelle installazioni a partire dagli anni novanta. La densità di motivi, colori e texture evoca le pile sovrapposte di tappeti riccamente decorati che si possono trovare esposti in un tradizionale bazar mediorientale.
“Ci sono casi, non molti – afferma Stefano Raimondi, direttore artistico di ArtVerona -, in cui si dice che la visione di un’opera valga un viaggio. Personalmente il “Red Carpet” realizzato da Peter Halley per ArtVerona è uno di questi. Il Red Carpet, ossia la ciclopica opera d’arte che accoglie il visitatore all’ingresso della fiera, è diventato un elemento iconico della manifestazione e una sfida per tutti gli artisti che di anno in anno sono chiamati a realizzare questo intervento”. “L’importanza e la particolarità del progetto – prosegue Stefano Raimondi -, unitamente alla straordinaria qualità delle aziende coinvolte nella produzione, ha quest’anno affascinato e permesso di coinvolgere un Maestro dell’arte internazionale come Peter Halley. Siamo onorati di poter contare sulla partecipazione di un artista così importante e allo stesso tempo così disponibile, che ha realizzato quello che possiamo definire un masterpiece, un’opera straordinaria e imperdibile, una fioritura di colori capace di stupire e meravigliare, pur discostandosi dal suo immaginario classico. Un’opera che non solo è site-specific ma anche time-specific, infatti sarà visibile, anzi percorribile, nella sua interezza solo durante i giorni di ArtVerona”. “Siamo felici di aderire anche quest’anno ad ArtVerona proponendo un tappeto fatto in ECONYL® realizzato dal nostro partner Ege e disegnato e pensato da un artista di fama internazionale come Peter Halley – dichiara Maria Giovanna Sandrini, Direttore della comunicazione di Aquafil. A fine manifestazione l’opera avrà una seconda vita. Come la precedente di Stefano Arienti, è stata infatti pensata per poter essere ridimensionata e proposta in parti più piccole, perché molti ne possano godere, facendo allo stesso tempo del bene. Il ricavato della vendita sarà infatti devoluto ad associazioni no profit del territorio”.
PETER HALLEY. NOTE BIOGRAFICHE
Nato nel 1953 a New York, dove vive e lavora, Peter Halley è una figura centrale del Neo-concettualismo americano degli anni ’80. La ricerca artistica di Peter Halley muove nell’ambito dell’astrazione geometrica e nei suoi dipinti forme quadrate e rettangolari, definite dall’artista ‘celle’ o ‘prigioni’, si relazionano tra di loro mediante condotti a sezione quadrata, rappresentando la crescente geometrizzazione dello spazio sociale del mondo tecnologico ed elettronico contemporaneo. L’opera di Halley per ArtVerona esplora sia le strutture fisiche che psicologiche dello spazio sociale; collega il linguaggio ermetico dell’astrazione geometrica alle realtà dello spazio urbano e del paesaggio digitale. Peter Halley ha tenuto mostre importanti al Musée d’art moderne Grand-Duc Jean, Lussemburgo (2023); Dallas Contemporary (2021); Schirn Kunsthalle, Francoforte (2016); Musée d’Art Moderne Saint-Etienne Métropole (2014); Kitakyushu Municipal Museum of Art, Giappone e Museum Folkwang, Essen (1998); Museum of Modern Art, New York (1997); Dallas Museum of Art (1995); Des Moines Art Center (1992); CAPC – Musée d’Art Contemporain de Bordeaux, Museo Nacional Centro de Arte Reina Sofía, Madrid, e Stedelijk Museum, Amsterdam (1991); Museum Haus Esters, Krefeld, e Institute of Contemporary Art, Londra (1989). Le sue opere sono esposte in numerose collezioni pubbliche, tra cui il Museum of Modern Art di New York, lo Stedelijk Museum di Amsterdam, la Tate di Londra e il Centre Pompidou di Parigi. Dal 2001 al 2011 è stato professore e direttore dei corsi post-universitari di pittura presso la Yale School of Art.