L’artista americana Cindy Sherman (*1954 nel New Jersey) è una delle artiste contemporanee più importanti e di successo internazionale. Nelle sue fotografie, si mette in scena in una vasta gamma di ruoli che infilzano ideali e stereotipi radicati in un modo tanto giocoso quanto critico. Sherman trova ispirazione in varie forme di cultura visiva: cinema, televisione, pubblicità, riviste, storia dell’arte, fiabe, Internet e i social media fungono da catalizzatori per un corpo sfaccettato di lavoro fotografico in cui la moda è una costante.
Con circa 50 opere che abbracciano cinquant’anni, la mostra “ANTI-FASHION” (aperta fino al 28 gennaio 2024 presso Sammlung Falckenberg Amburgo – Germania) approfondisce l’affascinante dialogo che l’artista intrattiene con il mondo della moda. Dagli anni ’80, Sherman si avvale di numerose commissioni commerciali da rinomate case di moda e designer come Chanel e Stella McCartney, nonché da riviste di moda internazionali come Vogue e Harper’s Bazaar come costante fonte di ispirazione. Allo stesso modo, l’artista influenza e stimola l’estetica del mondo della moda e continua a ispirare un’intera generazione di fotografi.
Le fotografie provocatorie di Sherman non trasmettono il glamour, il sex appeal o l’eleganza che comunemente associamo alla moda. Invece, mostrano personaggi tutt’altro che desiderabili e vanno contro gli ideali di impeccabilità del mondo della moda. Infine, ma non meno importante, la mostra rivela il tema della moda come punto di partenza per l’esame critico dell’artista sugli aspetti di identità, sesso, genere ed età. La miriade di personaggi di Sherman dimostrano l’artificialità e la mutevolezza dell’identità, che appare – ora più che mai – selezionabile, (auto)costruita e fluida. Con prestiti nazionali e internazionali e materiale selezionato esclusivamente dall’archivio newyorkese dell’artista, la mostra è la prima ad essere dedicata al tema della moda nell’opera di Sherman. La mostra è accompagnata da una selezione di posizioni fotografiche e artistiche dalla Collezione Falckenberg – tra cui opere di John Baldessari, Karla Black, Monica Bonvicini, Richard Prince e Robert Longo.