Dopo la febbre verso l’arte post-war e la corsa senza tregua per aggiudicarsi un’opera del movimento impressionista, oggi il collezionismo guarda con particolare attenzione al Surrealismo anche in riferimento ai 100 anni dalla sua nascita.
Trattasi di quel movimento nell’arte visiva e nella letteratura, fiorito in Europa tra la prima e la seconda guerra mondiale. Il movimento rappresentava una reazione contro ciò che i suoi membri vedevano come la distruzione operata dal “razionalismo” che aveva guidato la cultura e la politica europea nel passato e che era culminato negli orrori della prima guerra mondiale. Secondo il poeta e critico André Breton, che pubblicò il Manifesto del surrealismo nel 1924, il surrealismo era un mezzo per riunire i regni dell’esperienza conscio e inconscio. Attingendo fortemente alle teorie adattate da Sigmund Freud, Breton vedeva l’inconscio come la fonte dell’immaginazione.
Qui l’opera più significativa della celebre artista surrealista Leonora Carrington, Les Distractions de Dagobert, che è stata offerta durante la scorsa Modern Evening Auction di Sotheby’s a New York con una stima di 12 – 18 milioni di dollari è aggiudicata oltre 28 milioni. Un bel record!
Apparendo su mercato per la prima volta in quasi 30 anni, l’opera è ampiamente riconosciuta come il capolavoro definitivo di Carrington carriera, mostrando ricche immagini surreali e colori luminosi su larga scala. L’opera è stata dipinta nel 1945, appena due anni dopo l’arrivo di Carrington in Messico dall’Europa come parte di un’ondata di artisti surrealisti emigrati nele Americhe all’alba della guerra, segnalano l’inizio di un periodo di trasformazione produttiva e artistica indipendenza dell’artista. Una volta a Città del Messico, accanto alla comunità dei surrealisti “in esilio” tra cui Remedios Varo, Wolfgang Paalen, Alice Rahon e altri, oltre a pittori messicani moderni tra cui Frida Kahlo e Diego Rivera, la Carrington si è scrollata di dosso il ruolo di “musa” assegnatole da André Breton per raggiungere un livello senza precedenti di maestria e libertà nella sua pittura. Les Distractions de Dagobert è il coronamento di questo periodo, la pietra miliare più significativa nella sua carriera artistica e un punto di riferimento importante nel Surrealismo.
Oggi Les Distractions de Dagobert incarna il modo in cui il movimento surrealista si è evoluto in un’arte globale fenomeno che continua a influenzare l’arte e la cultura contemporanea, 100 anni dopo la sua prima codificazione il Manifesto surrealista.
La 59. Esposizione Internazionale d’Arte della Biennale di Venezia, ha utilizzato il lavoro di Carrington come quadro tematico, esplorando la definizione e i confini dell’umanità e del mondo rapporto tra le persone e il mondo naturale. In tutta l’opera di Carrington, in cui un misterioso e si sviluppa un universo inebriante e affascinante dal potenziale infinito, ci sono echi di fili tematici tirati da alcuni dei principali artisti viventi presenti in Biennale, dalle riflessioni poetiche della vincitrice del Leone d’Oro Cecilia Vicuña di storia e memoria alle lussureggianti immagini di Firelei Baez di ibridi uomo-pianta-animale. Lo stile visivo di Carrington è adesso profondamente radicato nell’immaginazione popolare surrealista, la cui risonanza può essere vista in un ampio spettro di artisti contemporanei che lavorano oggi, tra cui Cecily Brown, María Berrío, Shara Hughes, Emma Webster, Christina Quarles e Ewa Juszkiewicz.
In Les Distractions de Dagobert Leonora Carrington presenta un arazzo di vignette meticolosamente realizzate, ciascuna compensate da paesaggi unici e intricati. L’elaborato tableau dell’opera corrisponde ai quattro elementi: Terra, Aria, Fuoco e Acqua. Il titolo fa riferimento alla storia medievale: Dagoberto era un re merovingio che all’inizio governò la Gallia nel settimo secolo, popolarmente ricordato come un re il cui gusto per l’eccesso sessuale era accompagnato dall’amore per il lusso. Le scene variano da vulcani estinti spettrali a un lago di fuoco che inghiotte un idolo capovolto, a un mondo acquatico dove un gigante con la doppia testa animale regge un pesce palla dal volto umano. Come sarebbe diventato il segno distintivo di Carrington, e immagini qui attingono da una diversificata rete di influenze, che vanno dalla mitologia irlandese appresa da bambina all’alchimia, alla Kabbalah e alla cosmologia indigena messicana. Ogni sezione è resa nei minimi dettagli; dalla tonalità radiosa che ottiene attraverso smalti sottili e il disegno eccezionalmente raffinato, è una testimonianza di la genialità tecnica di Carrington.
Les Distractions de Dagobert esce sul mercato in concomitanza con il centenario della pubblicazione di André Breton del Manifesto surrealista nel 1924.
Questa selezione di documenti prodotta da Breton definisce il Surrealismo come “Psichico automatismo allo stato puro, con il quale ci si propone di esprimere…il funzionamento stesso del pensiero…in assenza di ogni controllo esercitato dalla ragione, esente da ogni preoccupazione estetica o morale”. Il Manifesto ne ha delineati molti le pratiche e i temi che definirebbero i risultati del Surrealismo nelle arti visive e rimane una delle principali affermazioni artistiche del secolo. Ciononostante, 100 anni dopo, i parametri del movimento continuano per spostarsi ed essere ridefinito, consentendo un esame più attento dei numerosi artisti in tutto il mondo che hanno reso inestimabile contributi a quello che oggi conosciamo come Surrealismo.
L’asta svolta fa seguito a un crescente interesse per le artiste a lungo trascurate associate al Movimento surrealista, che negli ultimi anni è stato onorato da mostre museali in tutto il mondo – incluso il recente Surrealismo e Magia: Modernità Incantata alla Collezione Peggy Guggenheim, Venezia & Museo Barberini, Potsdam, in cui questo dipinto era un fulcro curatoriale. Di conseguenza, le artiste si associavano con il movimento hanno riscosso negli ultimi anni un crescente successo alle aste: nel 2021, Diego y Yo ha ottenuto la cifra record di 34,9 milioni di dollari da Sotheby’s a New York, segnando il prezzo più alto di sempre per un latino Artista americana, e il secondo prezzo più alto mai raggiunto all’asta per un’artista donna. Anche Sotheby’s ha rotto il
record per Remedios Varo nel 2020 quando Armonía (Autorretrato sugerente) ha ottenuto 6,2 milioni di dollari e per Leonor Fini con Autoritratto au scorpion, che ha raggiunto 2,3 milioni di dollari nel 2022. L’attuale record d’asta di Leonora Carrington è stato stabilito da Il Giardino di Paracelso che ha totalizzato 3,3 milioni di dollari da Sotheby’s nel maggio 2022.
Leonora Carrington (nata il 6 aprile 1917, Clayton Green, Lancashire, Inghilterra — morta il 25 maggio 2011, Città del Messico, Messico) è stata un’artista e scrittrice surrealista messicana di origine inglese nota per i suoi dipinti inquietanti, autobiografici e alquanto imperscrutabili che incorporano immagini di stregoneria, metamorfosi, alchimia e occulto.