Diventa oggi necessario ripercorrere certe correnti artistiche per capire che futuro potrà avere l’arte. Analizziamo l’Estetismo, quel movimento che denunciò la moralità eccessiva e i valori di una classe sociale che caratterizzavano l’età vittoriana. Il movimento abbracciava la bellezza come ricerca principale sia dell’arte che della vita aprendo la strada all’emergere del Modernismo del XX secolo. Oggi ci troviamo in un secolo perfettamente al contrario, dove la mancanza di moralità e dai valori estetici interpretati in forma falsamente democratizzata ci stanno allontanando da ogni forma di estetica “pura”. Marika Lion
Scrittori e artisti estetici si schierarono dietro questo slogan, adottato per primo dal poeta francese Théophile Gautier, nel tentativo di sottolineare l’autonomia dell’arte
Ritenevano che l’arte dovesse essere indipendente dalle questioni mondane, come la politica, e dovesse essere apprezzata per la sua bellezza intrinseca piuttosto che per qualsiasi scopo morale. Gli esteti rifiutavano anche l’idea che esistesse una correlazione tra l’arte e l’epoca in cui è stata creata. In altre parole, l’arte non va interpretata come testimonianza storica, ma piuttosto apprezzata per la sua storia e il suo progresso indipendenti. Perseguiva l’idea che l’individuo dovesse vivere la propria vita come se fosse un’opera d’arte, considerando la bellezza come unico ideale.
Il movimento iniziò in reazione alle filosofie sociali utilitaristiche prevalenti e a ciò che veniva percepito come la bruttezza e il filisteismo dell’era industriale. Le sue basi filosofiche furono gettate nel XVIII secolo da Immanuel Kant, che postulò l’autonomia dei canoni estetici, distinguendoli da considerazioni di moralità, utilità o piacere. Questa idea fu ampliata da J.W. von Goethe, J.L. Tieck e altri in Germania e da Samuel Taylor Coleridge e Thomas Carlyle in Inghilterra. Fu reso popolare in Francia da Madame de Staël, Théophile Gautier e dal filosofo Victor Cousin, che coniò la frase l’art pour l’art (“arte per l’arte”) nel 1818.
In Inghilterra, gli artisti della Confraternita dei Preraffaelliti, a partire dal 1848, avevano gettato i semi dell’Estetismo, e il lavoro di Dante Gabriel Rossetti, Edward Burne-Jones e Algernon Charles Swinburne ne era un esempio nell’esprimere un desiderio di bellezza ideale attraverso una consapevolezza consapevole. medievalismo. Gli atteggiamenti del movimento furono rappresentati anche negli scritti di Oscar Wilde e Walter Pater e nelle illustrazioni di Aubrey Beardsley nel periodico The Yellow Book. Il pittore James McNeill Whistler elevò l’ideale del movimento di coltivare una sensibilità raffinata forse al suo punto più alto.
I critici contemporanei dell’estetismo includevano William Morris e John Ruskin e, in Russia, Leo Tolstoy, che mettevano in dubbio il valore dell’arte separata dalla moralità. Eppure il movimento focalizzò l’attenzione sull’estetica formale dell’arte e contribuì alla critica d’arte di Roger Fry e Bernard Berenson. L’estetismo condivideva alcune affinità con il movimento simbolista francese, promuoveva il movimento delle arti e dei mestieri e sponsorizzava l’Art Nouveau.
Una nota di passione estetica va fatta anche al vittoriano Frank Dicksee (Sir Frank Bernard Dicksee) (1853- 1928). La famiglia viveva nella zona di Bloomsbury a Londra e un po’ tutti erano dediti alle arti
Il giovane Frank fu inizialmente addestrato all’arte da suo padre, prima di iscriversi alla Royal Academy Schools nel 1870. Tra i più importanti docenti in visita all’epoca c’erano Frederic Leighton e Millais. Dicksee fu uno studente eccellente, si avviò rapidamente verso un futuro promettente e vinse molti riconoscimenti, e nel 1875, l’anno in cui espose per la prima volta i suoi dipinti all’Accademia, ricevette una medaglia d’oro.
Come molti altri artisti del diciannovesimo secolo, i suoi primi anni di carriera furono trascorsi nell’illustrazione di libri e riviste, inclusa la rivista Cornhill. Nel 1877 il pittore espose il suo famoso dipinto “L’Armonia” all’Accademia, dove ebbe un grande successo, e fu acquistato dagli amministratori di The Chantrey Bequest per 350 ghinee. La sede artistica di Frank Dicksee rimase la Royal Academy per tutta la sua carriera, e divenne ARA nel 1881, e fu eletto RA a pieno titolo dieci anni dopo. “Spaventato” era il suo lavoro di diploma. L’arte e il gusto del pittore erano totalmente in sintonia con quelli del pubblico, e la sua carriera in questo momento fu di successo ininterrotto. I dipinti di Dicksee rappresentavano spesso scene storiche, coinvolgenti dramma e sentimento.
Dicksee era un abile ritrattista di uomini e un grande ritrattista di donne attraenti: felice era così la signora alla moda dipinta da Dicksee
I suoi meravigliosi ritratti di donne avevano un fascino tutto loro, unendo morbidezza, eleganza, fascino, colori caldi e un’eccellente pittura con drappeggi. Nel 1927 Dicksee dipinse il suo famoso ritratto “Elsa, figlia di William Hall Esq.” Questo brillante ritratto cattura l’affascinante personalità della giovane modella, la lucentezza del suo abito da sera in seta è meravigliosamente dipinta. Questo dipinto di Dicksee fu dipinto nell’ultimo anno di vita dell’artista e non mostra alcun deterioramento delle sue capacità. Il suo ultimo ritratto di donna fu quello della signora Frank S Pershouse nel 1928. Dicksee visse a St John’s Wood e rimase una persona sofisticata, ed elegante scapolo.
Dicksee era noto per le sue buone maniere e la sua gentilezza
Piuttosto sorprendentemente, il pittore fu eletto presidente della Royal Academy nel 1924, succedendo a Sir Aston Webb che si era ritirato in base alla regola dell’età massima recentemente introdotta. Questa nomina fu oggetto di notevoli riserve da parte degli artisti più moderni, molti dei quali avevano scarso talento artistico, che consideravano con disprezzo l’artigianato e la bellezza estetica dei dipinti di Dicksee. Alla fine fu un successo brillante, con le sue grazie sociali e la sua integrità più che compensate per quella che era considerata la natura antiquata della sua arte.Dicksee fu nominato cavaliere nel 1925 e divenne KCVO nel 1927. Dicksee era un amministratore del British Museum e della National Portrait Gallery, e nel 1927 ricevette una laurea ad honorem a Oxford. Fu anche presidente della Artists Benevolent Foundation. Sir Frank Dicksee morì improvvisamente il 17 ottobre 1928. Nel 1933 alla Royal Academy si tenne una mostra retrospettiva dei dipinti di Dicksee.