René Lalique (1860 -1945, Parigi) è stato un gioielliere e designer di vetro francese all’inizio del XX secolo le cui creazioni hanno contribuito in modo significativo al movimento Art Nouveau all’inizio del secolo.
Lalique si formò alla Scuola di Arti Decorative di Parigi e a Londra (1878–80) e fondò la propria azienda a Parigi nel 1885
Le sue spille e pettini in stile Art Nouveau attirarono grande attenzione all’esposizione internazionale di Parigi nel 1900, dopo di che divenne un celebre gioielliere. Tra i suoi mecenati c’era la famosa attrice francese Sarah Bernhardt, per la quale disegnò alcune delle sue creazioni più belle.
Fu anche un innovatore tecnico, introducendo con successo nuovi materiali, come il corno, sottolineandone le qualità visive e tattili fino ad allora trascurate. I suoi motivi preferiti erano le donne, rappresentate con capelli sensuali e panneggi diafani, e gli animali, in particolare serpenti o insetti. Reagendo alla produzione meccanica di gioielli più manieristi con gemme preziose, creò gioielli dal design elegante e fantastico con relativamente poche pietre preziose.
L’interesse di Lalique per il cristallo di rocca e il vetro architettonico lo ha portato a esperimenti artistici con questi media. Nel 1910 aveva fondato una fabbrica di vetro a Combs-la-Ville, in Francia, e nel 1918 acquistò una fabbrica più grande a Wingen-sur-Moder, in Francia. Un ordine di flaconi di profumo lo portò a sviluppare quello stile di vetro stampato a cui è generalmente associato: è caratterizzato da superfici ghiacciate, motivi elaborati o parzialmente realistici in rilievo e colori occasionalmente applicati o intarsiati. La sua decorazione in rilievo veniva prodotta mediante soffiatura in stampi o mediante pressatura.
Già nel 1907, all’età di 47 anni, René Lalique (1860-1945) era già considerato un artista di fama mondiale e il più grande gioielliere del suo tempo. Tuttavia, quell’anno, la sua attività prese una svolta decisiva quando François Coty ordinò una serie di caratteri originali destinati ad essere stampati sulle etichette delle sue bottiglie.
La sua creatività ha rivoluzionato la profumeria, al punto da elevare le presentazioni dei profumi e dei prodotti di bellezza al rango di opere d’arte.I suoi nuovi progetti presentati all’Esposizione di Parigi del 1925 aumentarono notevolmente la sua reputazione. Utilizzato per articoli di lusso, il vetro Lalique era di gran moda negli anni ’20. Era uno dei principali sostenitori dell’uso del vetro in architettura e gran parte del suo lavoro consisteva in apparecchi di illuminazione e altri dettagli di decorazione d’interni. Sotto la direzione del figlio Marc, la fabbrica di Lalique continuò a produrre vetro secondo il suo stile personale anche dopo la sua morte.
Cenni sull’Art Nouveau
Fu uno stile artistico fiorito tra il 1890 e il 1910 circa in tutta Europa e negli Stati Uniti. L’Art Nouveau è caratterizzato dall’uso di una linea lunga, sinuosa e organica ed è stato impiegato più spesso in architettura, design di interni, design di gioielli e vetro, poster e illustrazioni. È stato un tentativo deliberato di creare un nuovo stile, libero dallo storicismo imitativo che ha dominato gran parte dell’arte e del design del XIX secolo. In questo periodo fu coniato il termine Art Nouveau, in Belgio dal periodico L’Art Moderne per descrivere il lavoro del gruppo di artisti Les Vingt e a Parigi da S. Bing (soprannome di Siegfried Bing), che chiamò la sua galleria L’Art Nuovo. Lo stile era chiamato Jugendstil in Germania, Sezessionstil in Austria, Stile Floreale (o Stile Liberty) in Italia e Modernismo (o Modernista) in Spagna.
La caratteristica distintiva dell’Art Nouveau è la sua linea ondulata e asimmetrica, che spesso assume la forma di steli e boccioli di fiori, viticci di vite, ali di insetti e altri oggetti naturali delicati e sinuosi; la linea può essere elegante e aggraziata o intrisa di una forza potentemente ritmica e simile a una frusta. Nelle arti grafiche la linea subordina tutti gli altri elementi pittorici – forma, struttura, spazio e colore – al proprio effetto decorativo. Nell’architettura e nelle altre arti plastiche l’intera forma tridimensionale viene inghiottita dal ritmo organico e lineare, creando una fusione tra struttura e ornamento. L’architettura mostra particolarmente questa sintesi di ornamento e struttura; una combinazione liberale di materiali – ferro, vetro, ceramica e muratura – è stata impiegata, ad esempio, nella creazione di interni unificati in cui colonne e travi diventavano fitti rampicanti con viticci estesi e le finestre diventavano sia aperture per la luce che l’aria ed escrescenze membranose dell’insieme organico. Questo approccio era direttamente opposto ai tradizionali valori architettonici della ragione e della chiarezza della struttura.
Dopo il 1910 l’Art Nouveau apparve antiquato e limitato e fu generalmente abbandonato come stile decorativo distinto.