Fascino nella Ville Lumiere, una mostra al Palais Galliera celebra la creatività di Stephen Jones, le fonti di ispirazione dietro i suoi pezzi e il ruolo di Parigi nella sua opera
La mostra Stephen Jones, cappelli d’artista presenta il lavoro di un designer britannico che, fin dalle sue prime collezioni dagli anni ’80 fino ai tempi più recenti, è riconosciuto dalle celebrità e dalla moda designer come una delle più grandi modiste contemporanee.
Per la prima volta dopo oltre quarant’anni al Palais Galliera, una mostra (aperta fino al 16 marzo 2025) si dedica interamente ad un accessorio, il cappello, trattandolo come un’opera d’arte arte a sé stante.
Nato nel nord-ovest dell’Inghilterra nel 1957, ha studiato a Liverpool, Stephen Jones ha studiato design della moda femminile alla Saint Martin’s School of Art, Londra. Aprì il suo primo salone di modisteria a Londra nel 1980, e lo fu presto presentando due collezioni di cappelli all’anno. Dopo aver lasciato Saint Martin’s diventò un frequentatore abituale della discoteca The Blitz di Covent Garden, culla del movimento New Romantic, dove frequentava persone del mondo della musica come gli Spandau Ballet e Boy George. Amici fatti al Blitz divennero i primi clienti di Stephen Jones. Ha continuato a lavorare nell’alta moda e ha gradualmente stretto stretti legami con alcune delle case di moda più importanti del mondo e designer, tra cui Christian Dior, Jean Paul Gaultier, Claude Montana, Thierry Mugler, Vivienne Westwood, John Galliano, Comme des Garçons, Walter Van Beirendonck e Louis Vuitton. I cappelli di Jones evidenziano e completano le silhouette che hanno avuto un profondo significativo impatto sulla storia della moda a partire dagli anni 80.
Stephen Jones occupa una posizione unica dietro le quinte della moda mondo. Grazie alle sue collaborazioni è stato coinvolto in alcuni delle collezioni più iconiche di molte delle principali case di moda del mondo
Quando arrivò a Parigi e iniziò a lavorare con lLe case di moda parigine, la sua visione della moda e il suo processo creativo venne totalmente trasformato. Il suo attaccamento a Parigi si riflette nelle sue stesse collezioni, nelle sue fonti di ispirazione e nei temi scelti: simboli di Parigi e della storia francese, l’immagine della donna parigina e gli omaggi al francese
couturier.
La mostra si concentra in particolare sullo stretto legame dell’artista con Parigi, la cultura francese e la couture parigina.
Ci sono quasi 400 opere in mostra, tra cui più di 170 cappelli, così come gli archivi di Jones (disegni preparatori, fotografie, estratti da sfilate di moda, ecc.) e una quarantina di sagome complete di abiti e cappelli. Questi “sguardi” testimoniano la lealtà duratura tra Stephen Jones e alcune delle più importanti case di moda mondiali, in particolare Christian Dior, con cui lavora da quasi trent’anni. Questa figura chiave è diventata la più “francesizzata” delle modiste inglesi, che dona alla moda parigina il suo coraggio energia e creatività senza limiti.