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Uno dei gioielli più iconici di tutti i tempi, i polsini con croce di Malta, sono stati disegnati dal duca Fulco di Verdura mentre lavorava come designer di gioielli per Chanel negli anni ’30.

Eppure pochi altri pezzi che il titolato italiano ha creato per la famosa casa di moda francese durante i quasi otto anni in cui ha lavorato lì sono mai emersi pubblicamente sul mercato. I pezzi disegnati da Fulco per Chanel spesso sono da identificare in quanto la maggior parte portano solo il marchio Chanel, perciò spesso è utile rintracciare o scoprire chi lli ha indossati, ad esempio in un articolo del 1934 su British Vogue diceva: “All’apertura del ristorante Ambassadeurs, la principessa Jean-Louise Faucigny Lucinge indossava sandali dorati abbinati al suo vestito Lelong con paillettes dorate. Indossa alcuni dei gioielli già famosi di Chanel, disegnati dal Duca di Verdura. I bracciali d’oro pesante sono incastonati con pietre brillanti, che ricordano gli splendori barbarici bizantini o merovingi. ” da questo dato possiamo indicarne effettivamente il designer Fulco di Verdura.

© Cecil Beaton Studio Archive, Sotheby’s London

Un altro incantevole gioiello Chanel disegnato da Verdura viene offerto da Siegelson, un gioielliere immobiliare noto per aver trovato ambite capolavori del XX secolo. Le spille Mercury Wing facevano parte della collezione finale di Verdura per Chanel realizzata nel 1934. Le grandi spille ad ala misurano 3-7/8 x 1-3/8 pollici. Come altri modelli Verdura e Chanel realizzati insieme, c’è un mix di materiali. Questi sono in oro e argento dorato con segni di analisi francesi. Un attuale certificato di autenticità di Verdura accompagna le ali affermando che credono che le clip siano state realizzate da un design di Verdura per la Casa di Chanel. I gioielli furono pubblicati su Vogue il 1 maggio 1934 su una modella che li indossava agganciati in cima a una camicetta con un berretto di piume di fagiano dorato Chanel.

Poco dopo il debutto delle spille Mercury Wing, sono state acquistate da Daisy Fellowes, icona di stile del ventesimo secolo con una delle collezioni di gioielli più eccezionali mai assemblate. Aveva una ricchezza quasi illimitata dalla fortuna di cucito Singer di suo nonno che le ha dato la possibilità di acquistare tutto ciò che desiderava, spiega Siegelson. “I suoi gioielli vengono raramente alle aste e quando lo fanno, sono ricercati per la loro bellezza e anche per il loro senso della personalità e dell’ingegno, proprio come la stessa Fellowes”.


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Fondatore, editore e direttore responsabile di JACH - Journal of Art & Heritage. Opera nel settore dell’Art Wealth Management e nello specifico nella valorizzazione delle collezioni e patrimoni familiari. Lunga esperienza nella comunicazione finanziaria e istituzionale che ne fa una delle sue principali specializzazioni. Responsabile di FIRSTArte del quotidiano di Economia e Finanza FIRSTonline. Già docente universitario in Economia dell’Arte. Giornalista, autore di libri e responsabile di collane editoriali dedicate all’arte e mercato. Socia: Mensa e ICOM International Council of Museums Italia. Opera come Consulente accreditato OAM (Organismo Agenti e Mediatori finanziari) in Finanza d'Impresa

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