Per dare l’avvio a questo nuovo progetto editoriale che intende unire i punti tra mondi vicini e lontani, mi sembra interessante fare un ragionamento sulla relazione tra business e cultura.
Dal dizionario di Filosofia di Nicolò Abbagnano troviamo questa definizione di cultura. “Questo termine ha due significati fondamentali. Il primo e più antico è quello per il quale significa la formazione dell’uomo, il suo migliorarsi e raffinarsi. Francesco Bacone considerava la Cultura in questo senso come «la georgica dell’animo» (De Augm. Scient., VII, 1), chiarendo così anche l’origine metaforica dell’espressione. Il secondo significato è quello per cui esso indica il prodotto di questa formazione, cioè l’insieme dei modi di vivere e di pensare coltivati, civilizzati, ripuliti che si
sogliono anche indicare con il nome di civiltà.”
Per rafforzare questa relazione bisogna intrecciare meglio alcuni punti di contatto.
Il primo punto di contatto che unisce business e cultura è il duplice concetto (il giano bifronte) tra formazione e produzione di conoscenza, di contenuti e di manufatti. Ovviamente, questo binomio nel business e nella cultura hanno finalità diverse: profit vs no-profit. Ma i due ambiti hanno intrinsecamente e visceralmente delle affinità,
pertinenze e coerenze molto forti. Questo per affermare che le diverse manifestazioni del business (azienda, prodotto, servizio, edificio, metodo, organizzazione, ecc.) mostrano un’evidente dimensione culturale che rilascia nel qui-ed-ora (hic et nunc) anche cultura che, successivamente, si manterrà nel tempo futuro affermando e riaffermando sia formazione sia produzione che servirà per comprendere meglio l’evoluzione dell’uomo nel suo tempo.
Il secondo punto di contatto risulta essere l’effetto, la conseguenza, del punto precedente. Cioè, la combinazione formazione e produzione genera evoluzione, avanzamento e progresso. Quest’effetto, che potremmo chiamare anche vantaggio, è in ultima istanza la generazione di valore aggiunto addizionale, ma anche la contribuzione di rigenerazione, di ammodernamento e di rinnovamento. Il terzo ed ultimo punto di contatto è dato dalla risultante dei punti precedenti. Mi riferisco al cambiamento che il sistema (in senso lato) ottiene se lo osserviamo dalla dinamica temporale del mutamento e della trasformazione
che avviene.
Tutto sommato, la relazione tra business e cultura è un rapporto non di forze contrapposte, ma di funzioni convergenti per la civiltà e per la società solo se si crea valore incrementale per molti e poi per tutti.
Emanuele Sacerdote