Siamo cosi certi che l’intelligenza artificiale possa potenziare ed essere arricchita dalle arti e in che misura la scienza dei dati e le arti possono aiutare a rispondere reciprocamente alle tante domande che ci stiamo chiedendo? Dopo tanta euforia il dibattito si è spostato e a prevalere concorrono ragionamenti filosofico-teologico che sembrano davvero interessanti per non perdere di vista l’importanza del valore del pensiero umano
L’uso dell’intelligenza artificiale e di metodi computazionalmente intensivi, ad esempio l’apprendimento automatico, hanno registrato una rapida crescita nell’ultimo decennio. Attualmente stiamo producendo più dati che mai e ciò richiede non solo tecniche all’avanguardia per analizzare tali dati, ma solleva anche interrogativi sulla loro raccolta, utilizzo ed etica. A queste domande non può essere data una risposta sufficiente da una sola disciplina e quindi la necessità di indagini e collaborazioni interdisciplinari è più grande che mai: conduciamo ricerche ora per rispondere alle domande del futuro.
L’intelligenza artificiale, la pratica artistica e il Patrimonio
Esiste una tradizione matura di lavoro tra arte e innovazione tecnologica che risale agli anni ’60. Oggi assistiamo all’emergere di nuove forme artistiche in cui l’intelligenza artificiale è uno strumento o un argomento, e un numero crescente di artisti sta sperimentando l’intelligenza artificiale per supportare, migliorare, simulare o replicare la creatività. Alcuni artisti lavorano con dati e tecnologia come materiale, generando risultati formali ed estetici modificando un set di dati di addestramento o parametri di un modello di apprendimento automatico, o per esplorare nuove configurazioni di esseri umani e algoritmi. Per i ricercatori nel campo dell’intelligenza artificiale, il patrimonio culturale è un’area gratificante e di alto profilo in cui sviluppare, testare e dimostrare nuovi metodi.
Per i ricercatori nel settore del patrimonio culturale, l’intelligenza artificiale può offrire modalità completamente nuove di accesso e comprensione delle collezioni su larga scala. Ma sarà davvero così?
È importante sottolineare che entrambe le parti apportano obiettivi e competenze diversi alla collaborazione. Tradizionalmente, i ricercatori sull’intelligenza artificiale apportano i metodi mentre i professionisti del patrimonio culturale forniscono i materiali, sotto forma di dati. Le domande di ricerca che guidano l’esercizio possono sorgere da entrambe le parti, da una conversazione tra i due o da terze parti. L’intelligenza artificiale viene eseguita anche internamente, da istituzioni con le proprie capacità nel campo della borsa di studio digitale, o da ricercatori di terze parti che beneficiano di set di dati aperti e della maggiore maturità dei software di apprendimento automatico.
L’intelligenza artificiale nel patrimonio culturale include necessariamente un dibattito critico ed etico sulla storia delle collezioni, sui loro schemi di classificazione e sui relativi studi, nonché sulla diversità e la rappresentazione all’interno dell’intelligenza artificiale e della ricerca e cura del patrimonio culturale. Il settore partecipa quindi al dibattito più ampio sulle capacità e sui limiti dell’intelligenza artificiale; i protocolli attraverso i quali la ricerca dovrebbe essere condotta e valutata in modo trasparente; l’accreditamento dei risultati e l’assegnazione dei benefici; e su ciò a cui, in definitiva, perchè l’intelligenza artificiale sarebbe veramente utile.
Aiutando le istituzioni culturali a comprendere il proprio pubblico, l’intelligenza artificiale e la scienza dei dati potranno aiutarle a connettersi meglio con quel pubblico, fornendo esperienze più significative e coinvolgenti. Per pratica creativa includiamo non solo autori, compositori e artisti, ma anche produttori, registi e ingegneri che danno forma e confezionano le creazioni artistiche. E includiamo la trasmissione, l’archiviazione e la scoperta nella nostra definizione di come portare le creazioni al pubblico.
Tutto ciò sta creando un forte dibattito se e come sarà, riportando sul tavolo argomenti filosofici e teologici, che indubbiamente stanno mettendo alla prova anche i più bravi specialisti di tecnologia. Era prevedibile che il pensiero umano riemergesse proprio da questi temi, etici e morali con profondi approfondimenti e conoscenze storiche che l’Intelligenza Artificiale potrebbe solo confrontare e interpretare dai dati da intersecare.