E’ comunque il mare a dominare tutta la produzione dell’artista. Riuscì a usare pigmenti pesantemente impastati, combinando uno stile impressionista con temi narrativi e aneddotici. Si ispirava dalla luce abbagliante sulle acque e le sue scene sulla spiaggia sono caratterizzate da netti contrasti di luce e ombra, colori brillanti e pennellate vigorose. Artista internazionale con piogge di onori in tutto il mondo e tutt’ora per molto apprezzato dal mercato raggiungendo spesso cifre molto importanti. Ad esempio “Las tres hermanas en la playa” superò nel oltre i 2 milioni di sterline da Christie’s, ed era il 2015, oggi anche per la rarità delle opere presenti il suo valore raggiungerebbe sicuramente un nuovo e significativo record. Per l’arte dell’Ottocento, oltre all’artista, alla qualità, è importante il soggetto rappresentato. Sorolla è sicuramente più vicino alla modernità di altri e soprattutto la sua luce incanta chiunque si trovi ad ammirare una qualsiasi sua opera. Marika Lion
Non poteva mancare un cenno al grande arista spagnolo Joaquín Sorolla y Bastida, considerato da tutti il maestro della luce. Accanto ai ritratti, il mare con le sue luci, i suoi riflessi, i suoi bagliori e nel mare, i bimbi sdraiati sulla spiaggia, le ombre delle vesti leggere e bianche di Clotilde tra le spiagge di Valencia e quelle di Biarritz.
Clotilde e Elena sulle rocce
Dal 1890, la carriera di Sorolla fu un susseguirsi senza fiato di mostre spagnole e internazionali, commissioni di ritratti e viaggi quasi incessanti
I suoi dipinti furono esposti a Monaco, Parigi, Chicago, Vienna, Venezia e fino a Buenos Aires. Nel 1895, il suo dipinto “Ritorno dalla pesca” (ora al Museo d’Orsay, Parigi) fu esposto al Salon di Parigi e poi acquistato dallo Stato francese, confermando il suo status di figura di spicco a livello internazionale. Nel 1900 poteva essere considerato il più famoso tra tutti gli artisti spagnoli viventi.
Nel 1912, Sorolla ricevette la commissione più ambiziosa fino ad oggi, dalla Hispanic Society of America, di dipingere una serie di tele per decorare la loro biblioteca. Il risultato, “Vision of Spain”, è diventato un progetto impegnativo per diversi anni. Una volta completato e installato molti anni dopo, comprenderebbe 14 enormi tele (molte delle dimensioni di schermi cinematografici), raffiguranti i costumi e le usanze regionali delle principali province della Spagna; ogni tela visivamente intensa e ricca di dettagli evocava la luce e l’atmosfera avvolgenti della Spagna. Purtroppo Sorolla non vide mai il suo epico ciclo murale installato a New York poiché venne colpito da un ictus mentre dipingeva in giardino, nel giugno 1920. Quando morì, tre anni dopo, fu sepolto come un eroe di stato. Il suo corpo fu trasportato in un corteo in treno a Valencia, dove fu accolto da migliaia di persone e lì, nella sua città natale, fu sepolto in tutta pompa.
Sorolla fu una figura di spicco all’interno di un gruppo cosmopolita di amici artisti che ridefinì la ritrattistica alla fine del XIX secolo
Tra cui figure come l’americano John Singer Sargent, l’italiano Giovanni Boldini, il francese Paul-César Helleu e lo svedese Anders Zorn, questi artisti hanno dato vita alle figure di spicco della società dell’epoca in uno stile altamente tonico, vigoroso e pittorico che rifletteva la fiducia e l’energia della Belle-Epoque. Sebbene molto moderno, questo nuovo stile fu applicato a un modello pittorico che poteva essere ricondotto alla ritrattistica aristocratica inglese del XVII e XVIII secolo di artisti come Anthony Van Dyck e Thomas Gainsbororough, e che includeva un acuto senso dell’alta moda, il allungamento dei lineamenti dei soggetti per farli apparire più snelli e prospettive fortemente rastrellanti. Rielaborata da Sorolla e dai suoi contemporanei, questa formula lusingava i suoi soggetti riflettendo in loro un senso di aspirazione e status e combinando un senso di potere consolidato ed eccitazione per il nuovo. Una critica a questo genere di pittura è che a volte sacrifica la complessità emotiva per una formalità e una lucidità che, se applicata ai bambini, fa sembrare ogni giovane modello un principe troppo sicuro di sé. Sebbene Sorolla dipinse numerosi ritratti della famiglia reale spagnola e dei principali industriali americani, la sua abilità unica fu la capacità di modulare la sua tecnica e applicarla brillantemente alla ritrattistica infantile e ai paesaggi marini, rendendone tutta l’esuberanza, la meraviglia e, soprattutto, l’innocenza. dell’infanzia nel primo, e uno straordinario senso di luce e movimento nel secondo. Per il pubblico del giorno, che accorreva alle mostre di Sorolla in America, furono proprio queste ultime qualità a colpire particolarmente. Per lo spettatore moderno, abituato alla tavolozza brillante e all’ampia pennellata dell’arte impressionista e alla sua capacità di rendere naturali effetti di colore e atmosfera, è l’immediatezza e l’intensità psicologica dei dipinti sulla spiaggia di Sorolla, che li rendono così accattivanti e accattivanti. Queste qualità sono il risultato in parte del senso compositivo straordinariamente moderno e fotografico di Sorolla e, anche, della sua naturale comprensione dell’infanzia, che era radicata nella sua profonda devozione alla propria famiglia e ai figli che, unica tra i suoi coetanei, era dipingere spesso.
Ritorno dal bagno
Liberato dai vincoli stereotipati della ritrattistica formale e dalla distanza emotiva dai suoi soggetti, Sorolla trovò nei bambini (spesso sono ritratti i figli)una fonte di sfrenata espressione creativa, soprattutto quando rappresentati sulla spiaggia della sua nativa Valencia
Questi dipinti furono rivoluzionari nella loro combinazione di un senso di composizione e realismo altamente fotografico, con una tecnica profondamente pittorica, caratterizzata in particolare dall’abile gestione dei rosa, dei bianchi, dei blu e dei neri. Il primo conferiva ai dipinti di Sorolla una straordinaria concretezza e capacità di avvicinare lo spettatore al soggetto, mentre il secondo rendeva brillantemente il movimento delle acque vorticose e dei tessuti fluttuanti, nonché i riflessi e i contrasti che giocavano tra aria e acqua.
Prenderemo ad esempio un suo importante dipino “Las Tres Hermanas” che fu dipinto al culmine della maturità artistica e della fama internazionale
Sebbene questo dipinto si inserisca in modo molto specifico in una serie di dipinti da spiaggia incentrati esclusivamente sui bambini, si inserisce più ampiamente in una visione artistica in cui il rapporto dell’uomo con il suo ambiente è fondamentale. Prima che Sorolla si trasferisse a Valencia con aspirazioni internazionali in mente, negli anni Novanta dell’Ottocento aveva già creato un ampio corpus di dipinti realisti con temi fortemente sociali, in cui dipinti incentrati sul rapporto tra contadini e terra, e tra pescatori e mare , in primo piano. Questi dipinti non erano del tutto dissimili da quelli degli artisti del Salon accademico accanto ai quali Sorolla espose a Parigi, come Jules Bastien-Lepage.
Pertanto, sebbene il litorale valenciano fosse apparso molte volte nell’opera di Sorolla prima che questi intraprendesse il corpus di opere di cui il presente dipinto fa parte, l’attenzione si spostò dalle grandi narrazioni sociali con un elemento fortemente patriottico, a dipinti in cui l’accento era posto soprattutto sugli effetti della natura acutamente osservati e sulle sottigliezze delle persone che interagiscono tra loro, sia al lavoro che nel tempo libero. Sorolla era un maestro nell’interpretare le sfumature più sottili dei gesti e delle espressioni umane, sia che si tratti del gioco chiassoso dei bambini che si rincorrono sulla sabbia o di una madre che asciuga teneramente un bambino che esce dall’acqua, giocando su un’ampia gamma di chiavi emotive. L’artista aveva già accennato a questa straordinaria capacità nel suo famoso dipinto del 1899, L’eredità triste, una rappresentazione piena di pathos di un prete che guida un gruppo di bambini piccoli, nudi e profondamente disabili fino alla battigia, molto diversa dalle altre esuberanti manifestazioni di giovinezza ed energia che tipicamente descrivono la rappresentazione dei bambini sulla spiaggia dell’artista, acquisita da un collezionista americano nel 1902.
Il presente dipinto raffigura tre giovani sorelle, che si tengono per mano sul bordo dell’acqua
In esso cattura con sensibilità un misto di trepidazione, esuberanza e affetto fraterno, che si combinano per creare un dipinto di potente sentimento umano, che è intimo, ma senza il sentimentalismo a cui un soggetto del genere si presterebbe in mani meno esperte. La composizione è ritagliata fotograficamente, senza linea dell’orizzonte, e una ragazza entra nel piano dell’immagine da sinistra, bilanciando la posa più statica delle sue sorelle che contemplano i vortici e le onde ai loro piedi. La sabbia bagnata ha una profonda lucentezza, evocata nei neri e nei viola, che contrasta con i toni più chiari degli abiti delle ragazze e con le acque agitate che riempiono gran parte della tela. La scena è vista dall’alto, ancora una volta come se fosse vista attraverso l’obiettivo di una macchina fotografica, rafforzando il senso di prospettiva radente e di profondità conferiti dalla diagonale della linea di galleggiamento e dalla cresta delle onde che bilanciano la composizione sullo sfondo. Sorolla ha evocato l’acqua che scorre in basso e in avanti verso lo spettatore, dalla quale quasi istintivamente ci si ritrae, infondendo quasi lo stesso senso di squilibrio trasmesso dai tre bambini piccoli. Sorolla traduce un naturalismo che riflette una profonda comprensione degli elementi e dei bambini e della reazione reciproca, risultando in un dipinto di straordinaria luminosità, intimo, maestoso, ma immediatamente accessibile e coinvolgente.