Oggi esaminiamo in breve Caspar David Friedrich il pittore romantico tedesco e le su opere che sebbene le sue fossero basate sull’osservazione attenta del paesaggio, erano colorate dalla sua risposta fantasiosa all’atmosfera della costa baltica e dei monti Harz, che trovava allo stesso tempo fantastica e inquietante. Ma piene di nostalgia, quel lontano pensiero che vaga oltre l’immaginazione. Partecipò alla rivoluzione romantica e in rottura con la pittura paesaggistica neoclassica, introdusse nelle scene dipinte la ricchezza dei suoi sentimenti, la coscienza della fragilità mortale dell’uomo, l’angoscia di fronte alla grandezza e infinitezza degli elementi e degli accadimenti naturali. Un combinazione in cui alla natura monumentale si aggiungono simboli nascosti, messaggeri di religiosità e misticismo, legati alla solitudine, la morte e la speranza di salvezza, come si possono notare in molti suoi dipinti. Anche nel caso di un particolare dipinto che qui riportiamo: “Donna al tramonto del sole” – che spesso troviamo denominato anche come Donna all’alba – è un dipinto realizzato nel 1818 ed èattualmente esposto al Museum Folkwang ad Essen. Raffigura una donna immersa nei caldi colori di un tramonto che sembra dare speranza, vista di spalle su un sentiero e con le braccia aperte in un gesto che sembra indicare stupore e ammirazione verso l’immensità una natura incontaminata. L’assenza di altre persone, che spesso si ripete nelle sue opere fanno pensare ad un carattere solitario ma non privo di alti contenuti sociali. Resta il fatto che in questa deliziosa opera il paesaggio diviene, manifestazione del sacro, che l’uomo può solo contemplare senza poter raggiungere. L’Ottocento già rappresentava quei temi di cui oggi si tende tanto a fare emergere per migliorare la condizione dell’uomo e della terra, sostenibilità e rispetto della natura, ma spesso l’arte parla molto prima al cuore della gente meglio di tante parole spese in cause non sempre chiare. Marika Lion
Caspar David Friedrich (1774 – 1840) è stato una delle figure di spicco del movimento romantico tedesco.
I suoi paesaggi e paesaggi marini vasti, misteriosi e suggestivi proclamavano l’impotenza umana contro le forze della natura e contribuirono molto a stabilire l’idea del Sublime come preoccupazione centrale del Romanticismo.
Friedrich studiò dal 1794 al 1798 all’Accademia di Copenaghen, una delle scuole d’arte più progressiste dell’epoca. Sebbene avesse avuto molti pittori come insegnante, la scuola non offriva un corso di pittura. Si stabilì a Dresda e divenne membro di un circolo artistico e letterario che comprendeva il pittore Philipp Otto Runge e gli scrittori Ludwig Tieck e Novalis. I suoi disegni in seppia, eseguiti nel suo stile pulito e precoce, conquistarono il poeta J.W. von Goethe e metà del premio della Weimar Art Society nel 1805. Il suo primo importante dipinto a olio, La croce in montagna (1807 circa; chiamato anche Pala di Tetschen), stabilì il suo stile maturo, caratterizzato da un travolgente senso di quiete e isolamento, e fu un tentativo di sostituire la tradizionale simbologia della pittura religiosa con una tratta dalla natura. Altri paesaggi simbolici, come Il mare di ghiaccio (1822; chiamato anche Il naufragio della speranza), che fa riferimento alla spedizione polare di Sir William Parry, rivelano il suo fatalismo e il suo atteggiamento nei confronti della natura. Sebbene fossero basate sull’osservazione attenta del paesaggio, le sue opere erano colorate dalla sua risposta fantasiosa all’atmosfera della costa baltica e dei monti Harz, che trovava allo stesso tempo fantastica e inquietante. Nel 1824 fu nominato professore dell’Accademia reale d’arte di Dresda, anche se non nella veste che aveva desiderato. Nel 1835 subì un ictus dal quale non si riprese mai, e un secondo ictus nel 1837 gli causò una paralisi quasi completa. La sua reputazione era in declino al momento della sua morte quando il movimento romantico lasciò il posto al realismo. Per molto tempo la sua opera fu dimenticata; è stato ripreso nel 20° secolo e la reputazione dell’artista ha continuato a rafforzarsi nel 21°.
Tra le opere più conosciute troviamo Caspar David Friedrich, Viandante sul mare di nebbia (1818; olio su tela, 95 x 75 cm; Amburgo, Hamburger Kunsthalle)
In effetti siamo tutti viandanti nella nebbia in cerca di quella sacralità che custodiamo dentro all’anima